L’Arte di Caravaggio

LABORATORIO CREATIVO
a cura di ITALIANOSTRA Messina e della Biblioteca Comunale di Messina

Nell’ambito degli appuntamenti dedicati ai bambini presso la Biblioteca Comunale di Messina si è svolto martedì 24 marzo 2015 il laboratorio creativo L’arte di Caravaggio. L’attività, ideata e realizzata da Stefania Lanuzza, Annalisa Raffa (Italia Nostra sezione di Messina) e Giovanna Quartarone (Biblioteca Comunale di Messina), è stata un’occasione per far conoscere anche ai piccoli, di età compresa fra i sette e i dieci anni, un grande pittore del quale si conservano due capolavori presso il Museo Regionale di Messina. La proposta nasce dalla convinzione che l’educazione al patrimonio culturale debba avere un ruolo centrale nella formazione della persona, poiché insegna a far dialogare il presente con il passato e propone il valore della cultura come elemento di identità dell’intera comunità sociale. La conoscenza del nostro patrimonio storico-artistico deve, pertanto, generare curiosità e passione sin da piccoli e deve divenire familiare come la lingua che parliamo quotidianamente, affinché ogni cittadino possa sentire il patrimonio culturale come un “bene comune” da tutelare.
L’esperienza del laboratorio

Attraverso l’arte, significati di oggetti che altrimenti sono muti, indeterminati, ristretti e contrastanti, si chiariscono e si concentrano; e non mediante un laborioso affaccendarsi del pensiero intorno ad essi, non mediante il rifugio in un mondo di mera sensazione, ma attraverso la creazione di una nuova esperienza.
J. Dewey L’arte come esperienza (1934), Aesthetica, Palermo 1996

I bambini sono stati coinvolti in una piccola finzione teatrale in cui hanno incontrato Michelangelo Merisi, più noto con l’appellativo di Caravaggio, che ha raccontato le vicende della sua tormentata esistenza, ha mostrato alcuni dei suoi capolavori e ha chiacchierato con loro per provare a svelare insieme i segreti della sua arte.

L’attenzione si è poi concentrata su La cena in Emmaus, realizzata a Roma da Caravaggio nel 1601 per il marchese Ciriaco Mattei e oggi conservata alla National Gallery di Londra.

Il dipinto è stato scelto per l’esperienza del laboratorio perché in grado di coinvolgere i piccoli osservatori che “entrando nell’opera” hanno potuto cogliere la complessità dell’arte di Caravaggio: la luce che illumina e definisce le persone e le cose, le ombre, il linguaggio dei gesti, il realismo di oggetti quotidiani che diventano simboli.

La proiezione del dipinto sulla parete e la presenza di una tavola apparecchiata, ispirata a quella dell’opera, hanno coinvolto i bambini in un gioco che partendo dall’osservazione del dipinto li ha condotti alla sua messa in scena. I bambini hanno interpretato i gesti dei quattro protagonisti, comprendendone il linguaggio: il personaggio di spalle sembra scostare di scatto la sedia per lo spavento, quello sulla destra allarga le braccia come meravigliato per l’apparizione prodigiosa e con la mano sembra bucare la superficie del quadro, mentre l’oste rimane impietrito. L’esperienza del laboratorio ha dato spazio anche alla personale interpretazione grafica di alcune parti del dipinto. É stata consegnata ad ogni bambino una fotoriproduzione incompleta dell’opera, sulla quale erano stati eliminati alcuni particolari, perché fossero ricreati da loro con matite e colori.

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